08_08_2012| RIMINI STREET FOOD, PAZZAGLIA (SEL): MA QUESTA PIADA NON CI E’ COSTATA UN PO’ TROPPO?

Mercoledì, 08 Agosto 2012

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RIMINI STREET FOOD, PAZZAGLIA (SEL): MA QUESTA PIADA NON CI E’ COSTATA UN PO’ TROPPO?


Non è che non gli piaccia l’idea, anzi, ma quando ha letto la cifra del contributo pubblico sulla determina, non è riuscito a non farsi qualche domanda. Lui è il consigliere comunale di Sel Fabio Pazzaglia. La cifra in questione è quella dei 59mila euro dal Comune di Rimini (e altrettanti dovrebbero arrivarne dalla Ducati) a Filippo Polidori, comunicatore enogastronomico, per il progetto Rimini street food.


L’esperto ha curato la realizzazione e pubblicazione nel numero di luglio di Rolling stone magazine di un reportage giornalistico e fotografico su un tour in moto lungo le “più belle strade della riviera Romagnola alla scoperta dei migliori chioschi del cibo da strada ed in particolare di quelli della piadina romagnola” e curerà entro il 2013 la pubblicazione in 60mila copie della guida ai cibi di strada in distribuzione sempre con la rivista di Michele Lupi.


“A Rimini, da nord a sud, dal lungomare al colle di Covignano, ci sono tanti chioschi, locali e piadinerie. Recensirli in una guida dedicata al turista e al riminese non è una cattiva idea, anzi. Speriamo che il faticoso progetto realizzato da Filippo Polidori, esperto comunicatore nel settore enologico, che collabora con diverse riviste, radio e portali nazionali lasci il segno”.


Nulla contro la guida di Polidori, quindi, “ma in un momento come questo, di grave crisi economica, ci sia consentito esprimere il nostro dissenso sull'opportunità di impegnare risorse pubbliche per l'ammontare di 59 mila euro per redigere una guida ai chioschi e ai baracchini delle piade. E' di sicuro una bella idea ma di certo non è una priorità. Se facciamo la somma tra i 105 mila euro per la motogp, i 40 mila euro per il festival del fitness e i 59 mila euro per la guida alle piadinerie ci accorgiamo che solo nel 2012 superiamo i 200 mila euro di denaro pubblico. Con tali risorse quante ore in più di assistenza domiciliare potremmo erogare? Quante barriere architettoniche potremmo abbattere? Sono solo due esempi di vere priorità ma l'elenco come tutti ben sanno è molto più lungo. Continuare ad utilizzare denaro pubblico in questo modo è un lusso che non ci possiamo permettere”.